Appello contro una legge del nostro Stato

Donne,

amiche, compagne, toglietevi di torno.
Gli uomini colpevoli dell’odio e dello sfruttamento degli immigrati, lasciateli soli.
Individuate i nomi dei giornalisti, dei politici e degli imprenditori che aizzano, umiliano e rinchiudono i nostri fratelli e le nostre sorelle di altra lingua in orribili prigioni, e fategliela pagare; c’è più in comune tra voi ragazze e uno di quei volti scuri che non tra voi stesse e i maschi del potere.
Vi prego: attaccate. Se siete belle nascondetevi ai loro occhi, se madri negategli la madre, se figlie l’amore, anziane non raccontate loro più nulla.
Agli assassini coscienziosi e vili rifiutate la compagnia e la vostra intelligenza, proibite loro di leggere le vostre parole, non fatevi ascoltare, girate il volto dall’altra parte quando passano; anche se quelli sono, come tutti al mondo, vostri terribili figli.
Non perdonate a nessuno questa infamia per l’amore che avete grande, e noi cercheremo di non perdonare a noi stessi.
E abbiate pazienza di questo povero uomo che ancora una volta cerca di trasformarvi in armi.

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